Mensile di critica d'arte e recensioni fondato nel 1979
N. VIII - Febbraio - Aprile 2012
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In limine
CRITICA E VERITÀ DELL'ARTE

Un critico serio, pur prediligendo un linguaggio artistico, dovrebbe sempre porsi nel momento di leggere un'opera al di là delle personali inclinazioni. Pur essendo uno specialista, un conoscitore approfondito di uno specifico capitolo dell'arte, di un autore, di un soggetto, nel concreto del suo esercizio dovrebbe spostare, come scrisse Guido Ballo nel suo famoso libro "Occhio critico", il suo angolo di visuale a seconda delle forme d'arte che di volta in volta gli si presentano allo sguardo.

Eppure è frequente che il critico faccia scelte che vanno ben al di là delle espressioni di un gusìto, si comporti nei confronti della ricerca in modo discriminatorio, sostenendo tutto ciò che appartiene ad un filone e rigettando quanto ne è fuori, spesso intrecciandosi con interessi variamente omologati dalla cronaca e dal mercato. Ciò testimonia oltre che disonestà intellettuale anche incapacità di giudizio. Non è certo la tipologia del segno a rendere un'arte attuale, ma la sua qualità, il suo senso. È cioè il registro dello stile a fare di un'arte un cammino autonomo e rispettabile. Certe figurazioni stereotipe, stancamente attestate su modelli del passato sono indubbiamente inattuali, ma anche certe ricerche astratte o neopop sono del tutto scontate se ripetono senz'anima modelli della più nota produzione contemporanea.

Certo, l'avanguardia di ogni tempo è comunque un balzo in avanti, un percorrere vie nuove non solo dell'espressione ma altresì del significato della storia e della vita, ma l'arte non è nell'avanguardia o nella retroguardia: è nella sua verità di essere capace di raccontare con un linguaggio proprio la storia dell'uomo al di là di ogni convenzione, in ogni spazio e in ogni tempo. Quella storia che non si declina solo nei suoi confini visibili ma anche in quelli invisibili, reali o fantastici che siano, materiali o spirituali. Di questo i critici dovrebbero invero occuparsi piuttosto che dissertare su ciò che è attuale o inattuale. E riflettere problematicamente ma seriamente su ciò che è vero e ciò che è falso. Soprattutto oggi che la finzione e il cattivo gusto, propiziati dal mercato, hanno raggiunto limiti insopportabili.

Giorgio Agnisola




MOSTRE
Hartung
HANS HARTUNG A NAPOLI
La rinascita europea dell'Arte e dei Luoghi



Napoli - Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, Via A. Diaz, 11
dal 23 marzo al 14 aprile 2012



Il 23 marzo è stata inaugurata all'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli l'esposizione dei capolavori di uno dei più celebri ed insigni maestri del Novecento, Hans Hartung. In un luogo di alta istituzionalità vi è la prima organica esposizione dei lavori di Hartung, un tributo dell'Avvocatura dello Stato alla città e al grande artista europeo. La centralità internazionale dell'opera di Hans Hartung (1904-1989), dai suoi primi disegni del 1922 è stata largamente documentata nelle grandi mostre realizzate, dalla Biennale di Venezia dove nel 1959 vinse il Gran Premio per la pittura, al Museo Nazionale d'Arte Moderna di Parigi nel 1968, al Metropolitan Museum di New York nel 1975 fino alla Tate Gallery di Londra del 1996. La mostra presso la sede dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, a cura di Massimo Riposati e Antonio Sapone, realizzata in collaborazione con la Fondazione Hartung di Antibes e con il Polo Museale di Napoli, presenta venticinque capolavori, tutti realizzati tra il 1971 e il 1976. Il percorso espositivo dimostra in modo esemplare un momento che lo stesso artista definisce di "rinnovamento". Lontano fin dall'inizio da ogni ipotesi figurativa Hartung è stato un modello esemplare di artista contemporaneo, estraneo alle mode e al tempo stesso capace di esplorare i più diversi territori creativi: dalla ricerca scientifica all'astronomia, dalla fotografia al cinema, dalla pittura all'architettura. Un compromesso tra il suo rigore progettuale e la sua innata volontà di velocità nell'espressione, perché la pittura di Hartung abbandona l'immagine ma non la realtà. Maestro indiscusso dell'astrazione lirica Hartung, ha influenzato molte delle esperienze informali dell'immediato dopoguerra, e può essere considerato un artista europeo: tedesco di nascita e naturalizzato francese.

Giuliana Albano





Gemito
GEMITO E LA SCULTURA A NAPOLI
TRA OTTO E NOVECENTO



A Montevarchi dall'11 marzo


Dall'11 marzo "Il Cassero per la scultura italiana" di Montevarchi in collaborazione con alcuni dei più importanti collezionisti privati italiani, perlopiù napoletani, ha reso possibile per la prima volta in Toscana la presentazione di settanta capolavori di scultura partenopea tra Ottocento e Novecento. La mostra, a cura di Diego Esposito e Alfonso Panzetta, promossa dal comune di Montevarchi e dall'Associazione "Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento", presenta un importante nucleo di dodici bronzi di Vincenzo Gemito (1852-1929) una delle poche figure di statura europea della scultura ottocentesca italiana.

Scultore, disegnatore e orafo italiano, fu considerato dai suoi contemporanei al tempo stesso un genio e un folle, ma le sue opere sono oggi considerate di notevole interesse storico-artistico.
La sua attività è valutata come quella di un autodidatta, e proprio a questo è attribuita la sua capacità di sostituire il sentimentalismo della sua epoca con uno schietto realismo. AmendolaFigura centrale nel passaggio tra Otto e Novecento della scultura meridionale, che comprende tra gli altri lavori il busto del Pescatorello la cui versione a figura intera è conservata al Museo del Bargello di Firenze; l'Acquaiolo, immagine di scugnizzo napoletano in presa diretta sulla realtà contemporanea e punto di riferimento di intere generazioni di artisti; la riduzione in bronzo del Carlo V, mai esposto prima d'ora, il cui marmo monumentale è sulla facciata del Palazzo Reale di Napoli, mentre al periodo della maturità si riferisce il grande scudo di Alessandro Magno in un esemplare di grandissima freschezza e dal cesello da orafo.

In allestimento figurano anche alcune tra le opere più importanti di Giovan Battista Amendola: la grande Venere che avvolge la chioma, già esposta alla Biennale di Venezia del 1903, ma soprattutto i bronzi A moment's rest e Miss Lucy. La mostra presenta anche un excursus nella scultura partenopea: opere di Achille d'Orsi, altro genio della plastica napoletana, oltre ai bronzi è presente lo straordinario lavoro di grandi dimensioni A Posillipo. Pendant di quest'opera, per formato e qualità di fusione e cesello, è Il gatto e il topo, rarissimo lavoro di Gesualdo Gatti. Nel percorso anche Estasi o Voluttà di Giuseppe Renda, raffinatissimo scultore di origine calabrese, uno dei pochi in Italia che assimila correttamente il clima del Nouveau internazionale, e alcune cere dal modellato freschissimo e vibrante e la giovanile Alma Venus del 1888 che lo portò alla ribalta sulla scena nazionale come uno dei giovani più promettenti del periodo.
La visione della scuola partenopea si sviluppa con ritmo attraverso le opere di Raffaele Belliazzi, Enrico Mossutti, Vincenzo Alfano, Rocco Milanese, Raffaele Marino, Giovanni De Martino e Vincenzo Aurisicchio, mentre l'esplosione della nuova sensibilità novecentesca emerge dalle opere di Gaetano Chiaromonte, Saverio Gatto, Francesco Parente, Giuseppe Pellegrini, Giovanni Tizzano, Salvatore Pavone, Terra Renda e dai raffinatissimi animalisti Antonio De Val e soprattutto Ennio Tomai, presente con tre opere informate sul gusto degli animaliers parigini. Anche Filippo Cifariello partecipe di quel clima internazionale modulato sulla sintassi Dèco, evidente nella Ballerina che ricorda le danze di Josephine Baker, ma a lui si deve anche un intenso ritratto del tenore Enrico Caruso.

Giuliana Albano

locandina






EVENTI
Dare a pensare "DARE A PENSARE":
INCONTRI FILOSOFICI
ALLA PONTIFICIA FACOLTÀ DI NAPOLI


Da che cosa nasce il pensiero? Che rapporto ha il pensiero con la sfera dei significati e con la sedimentazione del senso? Si può pensare fuori di una tradizione? Per dare una risposta a questi interrogativi l'Istituto di Filosofia della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sezione San Luigi, ha promosso il ciclo di incontri "Dare a pensare. Esercizio della ragione e fecondità della tradizione", realizzato in collaborazione con il Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose.
Un itinerario che intende esplorare l'intreccio inscindibile tra tradizione e pensiero, nella convinzione che il pensiero non comincia mai da sé, ma si struttura lungo i percorsi di elaborazione dei significati e che l'esercizio della ragione necessariamente si situa nel grembo fecondo della tradizione. "La tradizione tra mutamenti e ritorni" è il titolo del primo incontro, il 21 marzo 2012, con Mauro Magatti (preside della facoltà di Sociologia all'Università Cattolica Milano). Su "La generatività del pensare" il 18 aprile si sofferma Francesco Botturi (professore di Filosofia morale dell'Università Cattolica Milano), mentre la conversazione del 15 maggio su "Che cosa significa pensare" è affidata ad Adriano Fabris (professore di Filosofia morale e di Filosofia della religione presso l'Università degli Studi di Pisa).
Gli incontri si svolgeranno dalle 16,30 alle 19,30 a napoli, presso la sede della Pontificia Facoltà (via Petrarca 115). Per iscriversi all'intero percorso di studio o anche ad uno solo degli incontri previsti rivolgersi alla prof.ssa Giuseppina De Simone: istitutodifilosofia@gmail.com.

Mary Attento




inedito UN FESTIVAL DELL'INEDITO
PER I NUOVI TALENTI


A Firenze dal 26 ad 28 ottobre 2012

L'Italia è un Paese che ama tanto scrivere (ma non leggere: eppure le due "azioni" dovrebbero essere collegate). Poiché il sistema editoriale italiano oggi ha un gap rispetto alla quantità di scritti, nasce l'idea del “Festival dell'Inedito”, organizzato dalla Acciari Consulting con il patrocinio della Siae e presentato il 22 marzo, a Roma, al Museo Burcardo. L'evento, che si svolgerà dal 26 ad 28 ottobre a Firenze, presso la Stazione Leopolda, prende il via lo stesso giorno della presentazione con la messa online del sito www.festivaldellinedito.it, attraverso il quale gli aspiranti scrittori, sceneggiatori e autori di format tv potranno inviare i loro testi (fino al 31 maggio) per farli giudicare dal "Comitato lettori", presieduto dallo scrittore Antonio Scurati.
Lo scopo è dare voce, quindi, a tutti coloro che amano scrivere e a tutti i tipi di scritti: romanzi, racconti, poesie, sceneggiature cinematografiche, testi teatrali, fiction, e altro ancora. Sarà insomma una vetrina per i potenziali talenti creativi che incontrano difficoltà a far conoscere le loro opere, costituendo un punto d'incontro con quanti, editori, produttori cine-tv e operatori del settore dei media, movimentano il mercato dei consumi culturali.
La partecipazione dei candidati prevede una pre-selezione, con un primo giudizio qualitativo, ed una seconda fase, ristretta a circa 400 autori, che daranno a vita ai tre giorni di incontri, reading e performance dal vivo, con gli operatori e il pubblico. Al termine della manifestazione, le opere ritenute più meritevoli saranno premiate con la pubblicazione da parte di un editore o la realizzazione della sceneggiatura o del format da parte di una casa di produzione.
A supporto dell'iniziativa, la SIAE ha predisposto un numero telefonico dedicato: 06 59903387.

Mary Attento






Roma, il Palazzetto degli Anguillara (sec. XV), sede dal 1920 della Casa di Dante CARDINALE RAVASI,
NUOVO PRESIDENTE
DELLA CASA DI DANTE
IN ROMA


Progetti in vista del Centenario della fondazione (1913-2013) e del Settecentenario della morte di Dante (1321-2021)


Nuovo presidente per la Casa di Dante in Roma: Sua Eminenza il cardinale Gianfranco Ravasi è subentrato nella presidenza al senatore a vita Giulio Andreotti, dimissionario per ragioni di età e nominato presidente onorario.
"Ciò che mi ha spinto ad accettare la proposta - spiega all'Osservatore Romano il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura - è la volontà di creare sinergie tra istituzioni ecclesiali e civili che abbiano validi e significativi progetti culturali in comune". Del resto, il Pontificio Consiglio della Cultura ha costituito proprio in questi giorni un Comitato scientifico e organizzativo per preparare il VII centenario della morte di Dante Alighieri, "dunque la collaborazione con la Casa di Dante assume un particolare rilievo in tale contesto. Mi auguro vivamente che, anche grazie alle celebrazioni anniversarie - la Casa di Dante sta per celebrare il centenario della fondazione (1913-2013) -, la figura e l'opera di Dante possano essere ancor più valorizzate e apprezzate soprattutto dalle giovani generazioni e dai loro insegnanti". Propone poi Ravasi: "Non mi dispiacerebbe che si ritornasse a proporre il Sommo Poeta e la sua opera in cattedre specifiche, costituite sia nelle università civili sia soprattutto in quelle ecclesiastiche, dove la ricchezza teologica e spirituale dell'opera dantesca potrebbe essere studiata da una prospettiva ancor più specifica e interessante". Fondata nel 1913 a Roma dal ministro dell'Interno Sidney Sonnino, la Casa di Dante (nella foto, il Palazzetto degli Anguillara, sec. XV, in piazza Sonnino, sede dal 1920 della Casa di Dante) ha visto succedersi alla presidenza lo stesso Sonnino, il vescovo Giovanni Fallani, Luigi Gui e Giulio Andreotti.
Il Cardinal Ravasi, nel corso della conferenza stampa il 7 marzo scorso, ha illustrato con il professor Enrico Malato - che presiede la Commissione Scientifica preposta alle edizioni nazionali del commenti danteschi e dirige la "Rivista di Studi Danteschi" - i progetti e le prospettive di sviluppo dell'antico sodalizio romano e le attività dell'autorevole Comitato scientifico organizzativo, espressione della volontà della Santa Sede, che fin da subito si occuperà delle celebrazioni del settimo centenario della morte del “Sommo Poeta”. Del Comitato fanno parte, oltre a Enrico Malato, anche studiosi dell'Università Cattolica di Milano, dell'Università Federico II di Napoli, delle Università romane Roma 3 e Lumsa, nonché altre istituzioni culturali come i "centri danteschi" di Ravenna e Verona.

Ravasi ha evidenziato il profondo interesse della Chiesa per Dante, emblema di quel patrimonio culturale e artistico necessario per tutta l'umanità, interesse che - ha ribadito - non può essere rinchiuso solo nella dimensione accademica ma che va promosso in maniera rinnovata nel mondo dell'istruzione scolastica e in tutti i luoghi che vedono come protagoniste le giovani generazioni, sino ad arrivare agli oratori ed alla formazione catechistica. Grande ammiratore dei canti del Paradiso si è rivelato Vittorio Sgarbi, che ha concluso il suo intervento affermando che nessuna religione ha prodotto tanta cultura, in termini artistici, letterari, di opere architettoniche, quanto la religione cristiana.

Urania Carideo






Bassorilievo LIBRERIA BENEDETTO XVI:
INAUGURATO IL BASSORILIEVO
DELLO STEMMA PAPALE


Un bassorilievo di particolare valore artistico è stato inaugurato il 6 febbraio 2012, all'interno della Libreria Internazionale Benedetto XVI, ubicata proprio di fronte a piazza San Pietro, al piano terra del Palazzo delle Congregazioni. L'opera rappresenta lo stemma del Pontefice posto su uno sfondo di velluto rosso. La cerimonia è avvenuta alla presenza di don Giuseppe Costa (nella foto), direttore della Libreria Editrice Vaticana.

Per l'occasione è stata allestita anche una vetrina, interamente dedicata al Papa. Esposte tutte le opere di Benedetto XVI pubblicate dalla LEV nelle varie edizioni in lingua, a cominciare dai due volumi (prima e seconda parte) di Gesù di Nazaret all'intervista rilasciata a Peter Seewald Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi, fino agli Insegnamenti rilegati per ogni anno di pontificato. Su una parete all'interno della libreria - che fu inaugurata il 18 novembre 2008 dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato - è stato collocato il bassorilievo in pietra bianca di Malta, di 55 per 74 centimetri. L'opera è dell'artista Charles Azzopardi, che l'ha donata alla Libreria su invito dell'arcivescovo Tommaso Caputo, nunzio apostolico a Malta.
Sulla parete di fronte alla nuova opera sono state collocate le foto dei viaggi di Papa Ratzinger. Accanto a questa piccola esposizione fotografica, che fa riaffiorare alla memoria le principali tappe dell'itinerario apostolico compiuto in questi sette anni dal Papa, sono stati esposti tutti i libri editi in occasione dei relativi viaggi del Pontefice.

Mary Attento










 

biblion
line

di Mary Attento


Battistini
Matilde Battistini, Lucia Impelluso
Il libro dei simboli
Scoprire il significato delle opere d'arte

Mondadori Electa pp. 504 euro 24

Il significato segreto dei dipinti nella rappresentazione di particolari e dettagli iconografici. Una singolare chiave di lettura dei capolavori dell'arte figurativa, per conoscere il messaggio nascosto dall'artista dietro un simbolo e un'allegoria: "Il libro dei simboli. Scoprire il significato delle opere d'arte" è stato pubblicato poche settimane fa per dare una risposta a una serie di domande.
Che cosa significa quel cardellino nella mano di san Giovannino dipinto di Raffaello? E il corallo appeso al collo di Gesù nella Madonna di Senigallia di Piero della Francesca? Come mai Van Dyck si ritrae accanto a un girasole? Per non dire del Tetramorfo che assale Edipo nel quadro di Gustave Moreau. L'arte occidentale è ricca di simboli, tratti dalla sapienza del passato, di cui spesso è andata persa la chiave di lettura ma che sono stati tramandati e giunti fino alla bottega degli artisti di ogni tempo. Nel corso dei secoli i riferimenti culturali cui pittori e scultori hanno attinto per veicolare particolari significati sono molteplici: dalla mitologia e filosofia del mondo classico ai culti di matrice orientale, dalla tradizione cristiana alle dottrine alchemico-esoteriche.
Organizzato in modo tematico - Il tempo, L'uomo, Le stagioni, Le allegorie, Lo spazio, Le piante, I fiori e i frutti, Gli animali - il volume offre ai lettori gli strumenti per orientarsi nel mondo delle immagini attraverso una vasta scelta di temi e motivi iconografici di epoche diverse; mentre l'analisi delle opere consente di capire che cosa dicono e rappresentano oggetti e gesti dietro i quali l'artista ha celato un messaggio nascosto, capace di rivelare entusiasmanti sorprese al lettore di oggi.

Busý
Giuseppe Costa
Percorsi di editoria religiosa ed altro
Intervista di Maria Trigila Rubbettino, pp. 72 euro 10

"La civiltà del libro riuscirà a sopravvivere se conquista futuri lettori". E ancora: "Occorre individuare nella lettura un patrimonio nazionale e il fattore principale del mercato librario" e avere "un approccio più profondo verso il libro, che guardi ad esso come portatore di contenuti piuttosto che sperare in un aumento delle vendite". È quanto sostiene, tra le numerose salienti affermazioni, don Giuseppe Costa in "Percorsi di editoria religiosa ed altro", il libro-intervista di Maria Trigila al direttore della Libreria Editrice Vaticana. Tesi avvalorate da Giuliano Vigini, che nella prefazione conferma che "sensibilizzare alla lettura è un compito pastorale prezioso".
La storia dell'editoria cristiana, l'attualità e le prospettive del libro religioso nel complesso universo dell'editoria, il profilo umano e professionale nonché la vasta esperienza editoriale di don Giuseppe Costa sono gli argomenti del libro. "Molti editori - sottolinea don Costa - si stanno avvicinando al libro di carattere religioso inserendo diversi titoli in catalogo. Questo passo in avanti è stato reso possibile grazie anche al fatto che il libro di religione ha ampliato il proprio orizzonte esplorativo, non è più concentrato sulla sola liturgia, ma ha allargato lo sguardo al rapporto con la fede, la società, l'attualità e il linguaggio".
Best seller
Rocco Pinto
Fuori catalogo: storie di libri e librerie
Voland, pp. 128 Euro 13,00

Di librai e librerie scrive da tempo: i libri sono ormai protagonisti delle sue opere ma soprattuttto della sua vita. Libraio da trent'anni, Rocco Pinto ha pubblicato per Voland appena tre mesi fa un prezioso volumetto per bibliomani e bibliofili, undici racconti "in cui realtà e finzione si fondono e confondono, in cui vita e letteratura diventano inseparabili". Ogni capitolo di Fuori catalogo: storie di libri e librerie ha il titolo di un libro che ha segnato una tappa nella vita del libraio: La voce di un libro, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Il nome della rosa, La casa con le luci, Morte a Venezia, Le notti bianche, Quaderno proibito, Una tipografia in paradiso, La leggenda del santo bevitore, Il Parnaso ambulante, Pensieri diversi, Una solitudine troppo rumorosa. "Titoli" che diventano compagni inseparabili, punto di riferimento dei momenti più significativi della vita di ognuno. "Quella mattina non riuscivo a darmi pace, continuavo a guardare le copertine dei libri e la loro disposizione sui tavoli e nelle vetrine. Il giorno prima avevo dedicato buona parte del mio tempo a sistemarli. Da più di vent'anni ripetevo il rito ogni quindici giorni: abbinare i colori, le collane, i formati e soprattutto i profumi dei libri appena sfornati dalle diverse stamperie, che arrivavano in libreria sballottati dai corrieri ignari delle storie che trasportavano. Cercavo di fare in modo che le composizioni strizzassero l'occhio al lettore, invogliandolo a entrare. Le assemblavo osservando le espressioni dei passanti, interpretavo l'umore della gente e lo trasferivo alle vetrine, a volte allegre a volte tristi". Così inizia il testo scritto da un amante di libri e dedicato, in fondo, al libro stesso, il miglior contenitore ideato dall'uomo per racchiudere e tramandare i suoi saperi e i suoi vissuti.
Best seller
Ninnj Di Stefano Busà
Il sogno e la sua infinitezza
Tracce, pp.88 euro 12

È stata publicata appena un mese fa la silloge Il sogno e la sua infinitezza di Ninnj Di Stefano Busà. Si tratta anzitutto di un inno alla poesia in sé: l'autrice apre e chiude questo scrigno di versi prima con la 'dedica' "La Poesia è nel destino./ Sinapsi ascensionale che sublima./ (Come a un cielo l'ala),/ dagli abissi del male, spicca il volo/ e il mondo viene avvolto/ di assoluto." e poi con il componimento "La poesia, foglia appena nata,/ involontaria fragilità e forza,/ ha parole tremanti, dirompenti,/ in grado di impregnare mente e anima, di mutare/ l'universo sensibile e le cose..." D'altronde anche Walter Mauro nella prefazione sostiene che la silloge "si presenta come una densa e sottesa rinascita di proposte, drammaticamente, e gioiosamente, umane nel contesto del riscatto liberatorio, che soltanto l'esercizio della parola, della lingua poetica, in questo caso molto suadente e al contempo diretta, senza sovrastrutture, riesce a realizzare".
La vita stessa "accompagna grani di poesia", che qui diventano ora punti di volta per svelare i segreti dell'esistere, ora frammenti d'umana realtà; e, sottilmente ma altrettanto rigorosamente, invitano ad aprire gli occhi, a mettere in risalto i veri contorni delle cose, a prendere coscienza dei limiti insopprimibili della nostra esistenza, ma anche ad avere consapevolezza della profondità della condizione umana.
Un senso di sospensione e insieme di concretezza sembra oscillare in questi versi, caratterizzati da un ritmo veloce e agile che dà loro una inaspettata, grandissima musicalità. Ne diamo un esempio: "Si compie poi la dolcezza che inonda,/ la vanità della parola che non cede/ alla mestizia rassicurante della carne,/ al rosso del sangue e al miele/ fino al colpo finale che toglie e non dà,/ al respiro vicino alla resa breve e convulso..."
headliners
Pasquale Diaferia
L'immagine delle parole
The HeadLiners

ADC Group, pp. 132 euro 28,00

La storia del copywriter in Italia raccontata nel volume The HeadLiners. L'immagine delle parole di Pasquale Diaferia. Il libro fotografa lo stato dell'arte della scrittura pubblicitaria nel nostro Paese, attraverso i ritratti dei 50 migliori copywriter viventi, ossia degli scrittori di titoli, che sono entrati nelle espressioni idiomatiche della nostra lingua o che sono stati esempi di vita. Ma poiché spesso solo gli addetti ai lavori conoscono le loro facce ed inoltre non è mai stata pubblicata un'opera dedicata agli autori della scrittura pubblicitaria ancora in attività, l'editore ADC Group ha voluto colmare questa lacuna. Coadiuvato dai fotografi dell'Istituto Italiano di Fotografia l'autore Pasquale Diaferia, copywriter di prestigio e blogger appassionato di comunicazione, presenta i volti, i caratteri e le personalità di chi scrive i messaggi pubblicitari che, in molti casi, fanno parte della cultura popolare.
Chi non ha mai detto "O così o Pomì?" Chi non ha mai utilizzato l'espressione "Di tutto, di più"? Oggi il copywriter si è trasformato in autore, ed è chiamato a scrivere la sceneggiatura di uno spot come un annuncio stampa, a ideare un format televisivo di intrattenimento per veicolare il valore della marca come trovare un'idea di coinvolgimento del consumatore sulla rete. The HeadLiners è, quindi, uno strumento utile per comprendere come sta cambiando il modo di intendere un mestiere antico e moderno allo stesso tempo.



INFO MOSTRE

 di Giuliana Albano
Tintoretto

TINTORETTO
Roma, Scuderie del Quirinale
25 febbraio - 10 giugno 2012


Fino al 10 giugno è possibile visitare alle Scuderie del Quirinale la mostra Tintoretto che si inquadra in quell'ampio programma di rivisitazione degli artisti che hanno reso unica e grandiosa la storia artistica del nostro paese, da Botticelli ad Antonello da Messina, da Bellini a Caravaggio e, più recentemente, a Lorenzo Lotto e Filippino Lippi e si concentra sui tre temi principali della pittura di Tintoretto: quello religioso, quello mitologico e la ritrattistica.
La mostra a cura di Vittorio Sgarbi rigorosamente monografica, suddivisa in sezioni di poche opere scelte e capolavori indiscussi che si apre e conclude presentando i due autoritratti, quello giovanile, del Victoria & Albert Museum di Londra, e quello senile, del Louvre. La prima sezione, al primo piano delle Scuderie del Quirinale, è dedicata ai temi religiosi e si apre con una delle prime opere riconosciute, Gesù tra i dottori (1542), concessa dal Museo diocesano del Duomo di Milano, per concludersi con la Deposizione al sepolcro (1594), del Monastero di San Giorgio Maggiore, forse l'ultima opera in cui è possibile riconoscere la mano del maestro.
In mezzo, opere significative come la Madonna dei Tesorieri e il Trafugamento del corpo di San Marco, ambedue dalle Gallerie dell'Accademia, la Santa Maria Egiziaca e la Santa Maria Maddalena, della Scuola Grande di San Rocco, un inedito e strepitoso confronto tra l'Ultima Cena della veneziana chiesa di San Trovaso e quella, di cinque anni più tarda, della chiesa di San Polo, a celebrare uno dei temi prediletti dalle Scuole del Sacramento. Al piano superiore, le altre due sezioni della mostra, a partire da quella dedicata ai ritratti.

lux
TESORI IN VATICANO
Roma, Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori - Palazzo Clementino Caffarelli
29 febbraio - 9 settembre 2012


Un evento storico senza precedenti che, per la prima volta, ha portato alla luce pergamene, manoscritti, registri e codici, che coprono un arco temporale dall'VIII secolo d. C. fino al XX secolo, scelti fra i tesori dell'Archivio Segreto Vaticano. L'esposizione, aperta al pubblico fino a domenica 9 settembre, è stata ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell'Archivio Segreto Vaticano ed è a cura di Alessandra Gonzato, Marco Maiorino, Pier Paolo Piergentili, Gianni Venditti.
L'obiettivo è spiegare e raccontare che cos'è e come funziona l'Archivio dei Papi e, al contempo, permettere al visitatore di accedere, per la prima volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell'Archivio Segreto Vaticano. I singoli documenti esposti in mostra saranno accompagnati da approfondimenti multimediali - proiezioni, grafica dinamica, video su schermi ultrapiatti - per aiutare il visitatore ad inquadrare il documento nel contesto storico di riferimento, ad approfondire le storie dei personaggi e a creare collegamenti fra diversi piani di lettura. Tra gli altri la bolla Inter cetera di Alessandro VI sulla scoperta del nuovo mondo; la registrazione della regola bollata di S. Francesco; gli atti del processo di Galileo Galilei; l'editto di Worms di Carlo V; un avviso di pagamanento autografo di Gian Lorenzo Bernini; alcune lettere di illustri corrispondenti: la lettera su seta dell'imperatrice Elena di Cina a Innocenzo X; quella di Abraham Lincoln a Pio IX; dello zar Aleksej I Romanov a Clemente X; di Michelangelo al vescovo di Cesena sullo stato dei lavori della Fabbrica di S. Pietro. La mostra prosegue nel Palazzo dei Conservatori, con sette approfondimenti tematici e a Palazzo Clementino Caffarelli dove i visitatori potranno scoprire le attività si svolgono nell'Archivio Segreto Vaticano.
ArtePresente - Tribunale di S.M.C.V. n.246 del 14 Luglio 1979 - Direttore: Giorgio Agnisola. Direttore responsabile: Mary Attento. Art director: Michele D'Alterio - DHARMA